Ci siamo, si parte!


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Ok ci siamo stasera si parte. Sembra incredibile ma é passato un anno da quel 4 luglio, giorno in cui, un anno fa, lasciavamo Formentera, dopo un lunghissimo meraviglioso mese. Avendo la facoltà di restare a casa dal lavoro un anno, mi sono totalmente goduta la mia maternità. Lo so che si fa fatica, che lo stipendio serve e che quindi molte di noi hanno dovuto rinunciare a qualche mese per poter rientrare in possesso di quella stabilita economica che con un bambino é ancora più importante. Io per fortuna ho potuto scegliere. Ho fatto delle rinunce certo, ma ho potuto decidere di godermi il primo anno di mia figlia, senza lo stress del rientro. Ovviamente la separazione poi a settembre é stata in ogni caso dura, tra l’inserimento al nido per lei, e il mio RE-inserimento…la mattina del 24 settembre ho portato Lavinia al nido e con gli occhi gonfi ho guidato fino al parcheggio della mia ditta e mentre parcheggiavo, mi sono detta: ma cosa faccio qui? Io me ne vado….

Fortunatamente il pensiero é durato un paio di minuti, la giornata é volata ( con il cel. accanto aspettando una telefonata mai arrivata dell’asilo in cui mi si chiedeva di andare a riprendermi la piccola iena che urlava mamma mamma ) e così tutta la prima settimana. Il lunedì dopo era come se non avessi mai smesso di lavorare e Lavinia fosse nata in quel nido. L’importanza del nido…ne seguirà prima o poi un post…
Ad ogni modo, come dicevo, dato che a giugno ero in maternità siamo partiti per la nostra prima vacanza a tre…purtroppo il blog ancora non c’era altrimenti ne avreste lette delle belle, anzi chi di voi mi segue su fb, sa di cosa parlo. Vita da vip é stato il caso dell’estate…

Il primo viaggio in aereo di Lavinia é stato da manuale…all’epoca aveva 8 mesi e mezzo. Ci hanno imbarcati, ci siamo seduti, decollo (ovviamente con in braccio Lavinia e la mano libera conficcata nel braccio di Giacomo (vedi mia paura di volare ). Dopo mezz’oretta si é addormentata, io per curarmi di lei e per non svegliarla, non mi sono nemmeno accorta del tragitto e dopo 1 ora, al momento dell’atterraggio si é svegliata, pronta per conoscere il posto dove mamma e papà si sono innamorati. Sia al momento del decollo che durante l’atterraggio sono riuscita a farla bere dal bibe un po’ d’acqua, perché avevo letto che “ciucciare” serve a evitare che si tappino orecchie (con conseguente possibile male). Viaggio aereo: promosso. Dopo 5 minuti di taxi, per raggiungere il porto, abbiamo preso il “traghetto” che da Ibiza ci ha portato sulla NOSTRA isola. Mezz’ora di risate, versetti e smorfie. Nessun problema. Lavinia é stata bravissima. Così come in tutta la vacanza.

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La nostra casa é in centro a Es pujols, se avete soggiornato sull’isola, saprete che Formentera é da girare in motorino. Ma conoscendola già perfettamente e avendo la bimba piccola, per la prima volta abbiamo scelto la spiaggia sotto casa. Una comodità estrema. Alle 9 (orario in cui gli altri anni andavamo a dormire) eravamo già in spiaggia, spiaggia che a quell’ora é assolutamente fantastica….Qualche gioco con la sabbia, 4 passi (gattonando s’intende) sotto tutti gli ombrelloni dei vicini (inutile dire che quando hai una bambina così é impossibile non conoscere tutti….), dei bagnetti rinfrescanti con papà…la mattina volava via veloce…per entrare in acqua comodissimo é stato il ciambellone INTEX con mutandina. I bambini stanno tranquillamente a galla sostenuti e non c’ é pericolo che si ribaltino. (Teneteli d’occhio però eh? Si sa che sono imprevedibili!)

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Verso le 12 salivamo in casa per l’ora della pappa e alle 14 eravamo già di nuovo al nostro ombrellone. Ora lo so cosa starete pensando…che i bambini non devono essere esposti al sole nelle ore centrali. Lo so. I ped lo dicono. E hanno assolutamente ragione. Ma a Giugno, a Formentera, c’è sempre una leggera brezza. Tanto che al mattino presto spesso scendevamo in spiaggia con il maglioncino….dopo pranzo, quando scendevamo ovviamente Lavinia non veniva messa a rosolare al sole. Era ben riparata da un pareo che copriva lei ( per l’aria) e da un altro che copriva l’ombrellone. Cappellino in testa e protezione. Vi assicuro che Lavinia é tornata a casa con un bel colorito sano, e nessuna ustione. Il segreto sta innanzitutto nel conoscere le abitudini dei vostri bambini. Lavinia alle 14 dormiva. Quindi per un paio d’ore stava sotto l’ombrellone riparata dai raggi uv permettendo però anche a mamma e papà di rilassarsi al sole…(certo che é sconsigliato anche agli adulti il sole in quegli orari….ma non é di noi che stiamo parlando no? E poi nella protezione. Una volta al mattino mezz’ora prima di scendere, dopo ogni bagno, dopo pranzo al cambio pannolino e nel pomeriggio di nuovo ogni ora, ora e mezza. Sempre la 50. Ci sono varie correnti di pensiero anche sulla protezione. Noi abbiamo preferito mettere la totale, anche perché Lavinia ha pelle molto chiara, capelli biondi (che l’anno scorso erano giusto due in croce) e occhi chiari. C’è chi va di 30. Sono scelte e ovviamente ogni mamma fa come crede, sia per orari che per la protezione. L’unica nota che mi sento di segnalare sulle protezioni per bambini é quella sui parabeni. Termine che prima di giugno 2012 non avevo mai sentito. Ma confrontandomi ne ho scoperto l’esistenza. Se volete documentarvi eccovi il link, altrimenti sappiate solo che sono conservanti e come tali, andrebbero evitati, soprattutto se vanno a finire sulla pelle ( e non solo) di un bambino piccolo. Quindi io ho scelto per i miei prodotti MUSTELA acquistabili in farmacia e nei negozi specializzati.

Al risveglio dal pisolo, nuovi giochi, bagni e tante risate. Verso le 18 passeggiata in centro, durante la quale Lavinia si riaddormentava, magari un ape veloce per noi e poi tutti a casa, doccia e via di nuovo fuori a cena.

La scorsa estate Lavinia era già svezzata, a pranzo e a cena mangiava le sue pappette di verdure e la frutta omogeneizzata. Verdure da cucinare se ne trovano a volontà, con l’aiuto di un minipimer poi si frullava il tutto e il pranzo era servito. Devo ammettere però che é stata dura trovare omo decenti. Perché i nostri, in Italia, non contengono il sale. Sale che invece é presente in tutti gli omo venduti a Forme, sia prodotti da farmacia che da supermercato. Quindi spesso sceglievamo di bollire il pollo e poi di centrifugare anche lui (oddio detto così sembro una …POLLONTROPA… Si può dire?

Altra cosa importante: il latte. Non avevo portato con me scorte di latte in polvere, perché PAPA’ diceva che andavamo in Spagna non in Burundi…ecco questo é uno dei casi in cui non dovete ascoltare i vostri mariti/fidanzati/morosi. Perché si sa, noi saremo anche troppo apprensive e porteremmo da casa anche il lettino in cui i bambini dormono se potessimo, mentre loro invece sono molto più “sbrigativi”… Ma il cibo del vostro nanetto urlante non é in discussione. Ho provato due altri tipi di latte, comprandoli in farmacia portandomi dietro il mio italiano (secondo me la farmacista é ancora li che ride) per paragonare gli ingredienti. Pur che sembrassero simili in tutto e per tutto, (ma costassero DECISAMENTE di più!!!) Lavinia ha schifato uno dei due e ha avuto qualche problemino con il secondo. Ho dovuto farmi portare il latte da mio papà che mi ha raggiunta dopo due settimane….Per cui mai più improvvisazione per queste cose. Il latte parte con me e la mia bambina. A costo di pagare l’extra bag in aeroporto.

Si é comunque trattato solo di organizzarsi. Per il resto é stato tutto molto semplice. Anche i 10 giorni in cui sono rimasta sola con Lavinia. Sì perché papà dopo due settimane é tornato a Firenze per lavorare e io sono rimasta lì con lei. C’erano persone che mi guardavano sbigottite. Siamo oneste, per quanto un bambino possa essere impegnativo é sempre vostro figlio. Per cui ce la potete fare tranquillamente. Anzi a dirla tutta in quei dieci giorni mi sono davvero rilassata. Sia perché potevo contare sull’aiuto delle mie vicine di ombrellone, che con i loro bambini e le loro tate, impegnavano gran parte del tempo di Lavinia, sia perché non avendo l’obbligo di rispettare orari, esigenze, volontà se non quelle della creatura, ce la siamo spassate.

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Ovvio che il lettino in spiaggia serviva solo ad appoggiare la borsa e a far prendere aria al pareo…ma é stato fantastico, dal risveglio alla nanna, poter stare noi due e cavarcela in maniera egregia. Lo so me la canto e me la suono, ma sono stata fiera di me in quell’occasione. Perché spero di aver già “imbastito” in Lavinia il pensiero che bisogna sapersela cavare anche da sole, soprattutto in una situazione così difficile come una vacanza a due in un paradiso…

Passati i dieci giorni di tête a tête, sono arrivati i nonni e poi di nuovo papà che é tornato a prenderci. È con loro tutta la confusione tipica di una famiglia. Addio pace, avrà pensato Lavinia?☺ Nessun problema nemmeno durante il viaggio di ritorno, in cui ha nuovamente dormito dall’inizio alla fine.

Quando ero piccola io, mia mamma mi racconta che, a ridosso della partenza (o direttamente in vacanza) io mi ammalavo. Niente di serio per fortuna ma quelle malattie che sono tipiche dell’infanzia. Lavinia é stata bene sempre. L’unico fastidio che ha avuto é stato causato dall’uscita dei primi due dentini, che ovviamente, come da tradizione, hanno fatto capolino proprio in vacanza. Con tutto quello che ne deriva. Sonni agitati, bave e qualche lamento. La prima settimana io e Giacomo abbiamo dormito veramente poco…e non immaginavamo certo che questa condizione sarebbe andata avanti per tutto l’anno a seguire….

Considerando comunque che, nonostante dei piccoli imprevisti, il primo viaggio é andato alla grande, non so cosa aspettarmi dalla nostra partenza di stasera…. (Se non che si chiuda un cerchio con l’uscita degli ultimi dentini!). Però per fortuna quest’anno il blog c’é per cui…ve lo saprò dire!

Sere-mamma-dal-primo-sguardo

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