La nonna e le manovre di disostruzione!

Se voi chiedeste a chiunque non abbia mai frequentato un corso di disostruzione delle vie aeree come interverrebbe in caso di pericolo, nello specifico in caso di soffocamento da corpo estraneo, la maggior parte delle persone, i nonni in primis vi risponderebbero:

tiro due pacche sulla schiena alla persona che tossisce, le do dell’acqua, la invito a guardare la luce ( e l’uccellino, e magari l’asino che vola…), provo a infilarle due dita in gola, la prendo per i piedi (in caso di neonato ovviamente) la metto a testa in giù e la strattono…

…alias ne sentireste di ogni, tra parentesi risposte tutte errate. Quante volte, io per prima, mi sono trovata di fronte a qualcuno che mentre mangiava, aveva improvvisamente cominciato a tossire e credendo di aiutarlo avevo cominciato a tirare pacche sulla schiena affinché smettesse di tossire. Come uccidere qualcuno… perché anche se fortunatamente non è mai successo nulla, e nonostante io agissi in buona fede,  nella mia ignoranza rischiavo davvero di fargli del male.

Come vi avevo anticipato, ieri sono stata al mio secondo corso di disostruzione pediatrica. A Borgomanero organizzavano finalmente una serata importante e non potevo mancare. Questa volta però mi sono portata anche la nonna perché ho pensato che parecchio tempo con Lavinia lo passa pure lei. E siccome me la immaginavo in panico, pronta a riempirla di pacche sulla schiena o a prenderla per le gambe e a sballottolarla a testa in giù (come farebbero il 90% delle nonne) ho pensato che sarebbe stato meglio portarla.

Così è stato.

Ieri sera durante le due ore di corso la nonna ha potuto vedere con i suoi occhi le manovre corrette da fare sia in caso di stato di coscienza (che sono le stesse che vi ho raccontato nel mio primo post sulla disostruzione), sia quelle da fare in caso di soggetto incosciente (respirazione bocca a bocca, per intenderci) e ha ascoltato con le sue orecchie quali sono i tempi e le modalità di intervento.

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Ora sa per esempio, come vi avevo già raccontato, che finché la persona che si sta soffocando (bambino o adulto che sia) tossisce NON BISOGNA INTERVENIRE perché si rischia di peggiorare le cose. La tosse è sempre positiva. Finché si tossisce, si sta respirando.

Se tossisco: sto respirando. Se erroneamente tiro pacche sulla schiena di chi sta soffocando rischio di spostare il boccone andato di traverso, quindi rischio di far smettere di tossire e quindi di respirare. Devo quindi stare  ferma e valutare la situazione.

Quando invece la vittima smette di respirare, non piange in caso di neonato, si porta le mani al collo, diventa cianotico, a quel punto e solo a quel punto occorre intervenire. E non c’è da perdere tempo, perché abbiamo pochi minuti prima che i danni siano devastanti.

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Delle manovre nello specifico vi ho già parlato nel post precedente e vi consiglio di cercare su internet video di manovre e di guardarli e riguardarli perché si può solo che imparare; io intanto vi posto questo che abbiamo visto ieri sera e che è il riepilogo di quanto spiegatoci dalla Croce Rossa.

 

 

Vi invito però ancora una volta a riflettere sull’importanza di questi corsi. Anche se non avete bambini per casa. Ieri sera eravamo una trentina. Troppo poche persone se consideriamo che a Borgomanero siamo almeno 20 mila abitanti. Certo parecchie persone hanno già partecipato ad uno di questi corsi e non hanno ritenuto opportuno, per vari impegni rifarlo, ma le altre? Io consiglio assolutamente di farlo. E di portare anche i nonni, le zie, le baby sitter…

Ripeto non solo se ci sono bambini in casa, non solo se si ha un bambino piccolo. Perché potrebbe capitare a chiunque di trovarsi in una situazione di emergenza e di non sapere cosa fare. Con un corso come questo, non dico che in caso di emergenza saremmo esperti e pronti a intervenire, ma almeno si ha un’idea di cosa fare e cosa no.

La nonna per esempio ora sa come intervenire (o almeno sa cosa non deve fare), ma non solo in presenza di Lavinia, ma dovesse avere bisogno chiunque altro durante magari uno dei tuoi tornei di Burraco. Ora può provare ad aiutare gli altri, senza avere paura di sbagliare. E non è una cosa da poco. Io ricordo per esempio che quando ero piccola a una coppia di amici di mia mamma successe questa cosa: stavano cenando, lei rischiò il soffocamento. Il marito fu pronto ad eseguirle la manovra di Heimlich e le salvò la vita. Pensateci.

Perché potrebbe capitare a tutti noi, senza che tocchiate ferro, perché quello non vi salva la vita…

Quello che vorrei infine condividere con voi oggi è questo trailer, un video che mi hanno mandato dall’ufficio stampa di Salvamento Academy circa la sicurezza in tavola. Questo è solo un’intro, da Giugno in poi saranno disponibili su You Tube i video completi, in cui, in pillole di un minuto, lo chef Dario Picchiotti insegna alle mamme  a tagliare correttamente i cibi per i propri figli: pomodori, mozzarella, olive… Perché imparare le regole, l’abc, è il primo passo per evitare che i bambini si strozzino mangiando. Prima ancora di imparare le manovre.

Se è vero che il 20% dei bambini rischia il soffocamento a causa di giocattoli troppo piccoli, e per questo la legislazione prevede sempre le avvertenze nei giochi: il divieto ai bambini di meno di 36 mesi in caso di presenza di parti piccole e l’obbligo alla sorveglianza di un adulto, è anche vero che il restante 67 % rischia invece di soffocarsi attraverso il cibo mal dato o rubato (il restante 13% per varie cause).

Attenzione a non lasciare mai il cibo a portata di mano in caso di bambini piccoli che stanno scoprendo l’autonomia e l’indipendenza. Perché sarebbe un bersaglio facile. Ricordare inoltre che mentre si mangia:

-non si corre nè si cammina (e non si mangia in macchina!)

-non si gioca

-non si guarda la tv (perché i bambini che fino ai 7 anni non hanno ancora pieno controllo dela masticazione si distraggono facilmente)

La maggior parte dei cibi responsabili di gravi incidenti da soffocamento è piccola, rotonda, ha una forma cilindrica o conforme alle vie aeree del bambino (uva, hot dog, wurstel, ciliegie, mozzarelline, carote a fette, arachidi, pistacchi). Vie aeree che nel bambino sono più piccole rispetto a quelle dell’adulto, attenzione! Inoltre i cibi pericolosi sono appiccicosi; sono alimenti che pur tagliati non perdono la loro consistenza (pere, pesche, prugne, susine, tozzetti, biscotti fatti in casa); si sfilacciano aumentando l’adesione alle mucose (grasso del prosciutto crudo, finocchio); hanno una forte aderenza (carote julienne, prosciutto crudo). Molti di questi alimenti poi possono essere resi ancora più pericolosi dalla modalità di somministrazione, e nel modo in cui vengono cucinati.

Vi consiglio quindi di tenere sott’occhio questo canale You Tube per vedere cosa posteranno dal prossimo mese.

Stay tuned e partecipate ad un corso quanto prima!

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