Andare a Formentera in macchina con il cane

Come sapete non ho un bel rapporto con l’aereo, lo prendo, per necessità, ma se posso scegliere lo evito e trovo soluzioni differenti. Ecco perchè abbiamo deciso di andare a Formentera in macchina con il cane.

Quest’anno, dopo essere andati a Parigi in treno, e aver scelto l’aereo per andare sull’Isola di San Pietro solo per una questione di stretta tempistica (raggiungere quell’isoletta in auto per soli 4 giorni di soggiorno era davvero una sfacchinata), abbiamo avuto un’altra, brillante idea: andare a Formentera in macchina.

Sono anni che andiamo nelle Baleari durante l’estate e siamo sempre andati volando, in un’ora e mezzo sei a Ibiza e poi tra taxi e barca in un’altra oretta sei a destinazione. Comodo certo.

Però non vediamo mai nulla in più.

Quest’anno invece abbiamo pensato di organizzare qualcosa di diverso, sia per vedere posti nuovi sia perché ci sarebbe piaciuto portare Lana con noi e così abbiamo programmato un viaggio a tappe con destinazione Formentera, in macchina, passando per la Provenza, la Camargue e la costa Brava.

Andare a Formentera in macchina con il cane: itinerario

Siamo partiti da casa (tra il lago d’Orta e il lago Maggiore) lunedì 25 Luglio (la scelta di non partire nel week end è stata dettata dalla speranza di evitare traffico che in effetti non abbiamo mai trovato durante tutto il viaggio) e abbiamo fatto 1500 km per raggiungere Dénia, piccola città a sud di Valencia dove ci aspettava la nostra barca Balearia che in due ore ci ha traghettato a Formentera.

Da Dénia infatti parte l’unica barca che arriva direttamente a Formentera senza passare da Ibiza e lo fa in sole due ore, contrariamente alle navi che partono da Barcellona e da Valencia che ci impiegano circa 8 e 6 ore e che necessitano probabilmente di una cabina soprattutto se viaggi con i bambini.

Inizialmente avevamo pensato di raggiungere Barcellona, di passare lì due giorni e poi di traghettarci da lì verso Ibiza e poi Formentera, ma visto il caldo di questa estate e le limitazioni che avremmo probabilmente incontrato avendo con noi il cane (sia per le temperature che perché in Spagna i cani sono ancora un NI) abbiamo abbandonato l’idea di fermarci in città (riprogrammando la visita per un’altra volta) e scelto di proseguire a quel punto fino a Dénia.

Andare a Formentera in macchina con il cane

La nostra prima tappa è stata Sault, piccolo comune francese appartenente al dipartimento di Vaucluse della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra e situato sull’altopiano detto Plateau d’Albion, l’unica zona in cui avevamo letto avremmo potuto trovare ancora la lavanda a fine luglio.

Già perché uno dei miei sogni era quello di visitare le distese di lavanda che si disperdono in Provenza in estate, ma ero consapevole che purtroppo con i tempi eravamo un po’ tirati, perchè la lavanda viene per lo più raccolta a metà luglio. Avevo però anche letto che a Sault si festeggia la Festa della Lavanda il 15 agosto e che quindi in quella zona si può trovare anche a fine luglio, quindi ci abbiamo provato.

E ci è andata bene.

Certo i campi per la maggior parte erano già stati lavorati e la lavanda raccolta, ma con un pizzico di fortuna abbiamo trovato alcune distese proprio percorrendo il nostro itinerario e il profumo che abbiamo sentito è valso tutta la fatica di quella levataccia (siamo partiti da casa alle 5:30, per evitare un po’ di caldo).

Da lì abbiamo fatto raggiunto Roussilon che è un grazioso borgo tutto color ocra, dove il tempo sembra essersi fermato. In un paio di ore si gira tranquillamente.

Distrutti (sia per la levataccia, sia per il caldo) abbiamo deciso di raggiungere Arles per la nostra prima notte fuori.

Va detto che non avevo prenotato alcun hotel, li avevo guardati e studiati su Booking per alcune settimane, ma alla fine avevamo deciso di prenotare durante il viaggio e devo dire che abbiamo fatto bene perché se così non avessimo fatto la prima notte, da programma, l’avremmo dovuta passare più in zona lavanda, ma visto che in realtà come detto i campi erano già stati tagliati, abbiamo preferito raggiungere una cittadina come Arles per avere un po’ più di tempo per scoprirla.

No, ad Arles non tornerei. Mi è parsa grigia, silenziosa e triste. Probabilmente siamo stati sfortunati noi, forse era un lunedì di fine luglio e tutti erano altrove, non lo so, ma non mi ha conquistata.

Cosa che invece ha fatto Montpellier, l’indomani.

Andare a Formentera in macchina con il cane

Martedi mattina di buon ora, dopo un bel sonno ristoratore ad Arles (abbiamo dormito in una di quelle catene di hotel sparsi per tutta Europa, senza arte né parte, perfetto per una notte e di passaggio, ma non meritevole di menzione, prenotato mezzora prima di raggiungerlo), abbiamo attraversato il parco regionale della Camargue andando in direzione Montpellier.

La Camargue è conosciuta per la sua natura selvaggia, terra di fenicotteri rosa, tori e cavalli allo stato brado.

Il percorso è stato bellissimo, ci siamo già ripromessi di tornarci con più tempo, magari un intero week end senza Lana, perché fare l’avvistamento di fenicotteri o la passeggiata a cavallo con lei non sarebbe stato assolutamente fattibile :-D). Siamo anche passati per Saintes-Maries-de-la-Mer piccolo borgo che sembra uscito dalla matita di un disegnatore, un piccolo reticolo di case bianche con i tetti arancioni, famosa anche per essere in estate una località balneare molto gettonata, dove certamente torneremo per un bel bagno.

(NIENTE FOTO PERCHE’ NON CI SIAMO FERMATI, SOLO VIDEO IN CORSA)

Da lì a poco, finalmente Montpellier.

Io ci ero già stata da piccola ma posso dire che non ricordavo assolutamente nulla di questa splendida, giovane, moderna, vivace cittadina francese.

Siamo arrivati attorno alle 10 e abbiamo scelto di fare una visita guidata a bordo di un trenino che passa per la città, durata 40 minuti, il cento storico non è molto grande, si può girare a piedi, ma almeno avevamo qualche indicazione storica con l’audioguida, e poi Lana ha potuto stare al fresco senza rischiare di bruciacchiarsi le zampett, e poi abbiamo pranzato con le crêpes, che Ludovica sognava da giorni.

Buonissime!

Nel pomeriggio poi siamo ripartiti e abbiamo raggiunto il secondo hotel, scelto anche quello durante il tragitto. Avevamo impostato su Booking solo la città, Figueres, e poi noi abbiamo scelto tra le opzioni disponibili.

Andare a Formentera in macchina con il cane

Figueres perché era già in territorio spagnolo, e come seconda notte era corretto essere a circa metà percorso (circa 800 km da casa) e perché vicinissimo ad un piccolo paesino dove avevo trascorso un mese di vacanza quando avevo 12 anni e che avevo voglia di rivedere: Cadaques.

A Figueres vivace città dell’entroterra catalano e città natale di Salvador Dalì abbiamo fatto una bella passeggiata per il centro storico che è racchiuso da una cinta muraria di origine medievale e sulla Ramblas, che come in ogni città della Catalogna, è un’animata via commerciale ricca di negozi e ristoranti che costituisce la spina dorsale del centro storico. Affollata a tutte le ore, è il luogo giusto dove fare una sosta e assaggiare i piatti tipici della cucina locale. Cosa che noi ovviamente abbiamo fatto 😀

L’indomani invece siamo partiti presto per Cadaques e a parte la strada che per una come me che soffre l’altezza non è proprio il massimo, poi lo spettacolo è garantito. Per arrivarci infatti c’è solo una strada che s’arrampica sui rilievi del Cap de Creus, non ci sono strade litoranee transitabili, e consiglio di arrivarci di mattina presto perché le code che abbiamo visto ripartendo verso le 13 erano davvero assurde.

Paese più orientale della parte continentale della Spagna, solitario villaggio di case bianche con tetti rossi e località balneare fra gli uliveti, Cadaques è una meta turistica sia per il suo mare sia per il passato artistico che può vantare. Qui infatti, nel piccolo borgo di Port Lligat si installò Salvador Dalí di ritorno da New York ed è rimasta la sua casa museo. Lì accanto la graziosa casetta che mi ha ospitato una me dodicenne, nel 1991.

Un tuffo al cuore tornarci dopo tutto questo tempo e con le mie bambine. 

Dopo aver mangiato pan y tomate con la mitica tortilla spagnola, che non puoi non mangiare quando vai in Spagna, siamo ripartiti ancora una volta senza meta. L’idea era di dormire poco dopo Barcellona, per tenere gli ultimi 400 km per l’ultimo giorno di viaggio, giovedì, visto che la nostra barca per Dénia era prenotata (quella sì) per le 18 del 28 Luglio.

Ma poi strada facendo abbiamo preferito raggiungere Valencia (abbiamo dormito in un ApartHotel fuori Valencia molto carino e soprattutto pet friendly che vi linko perché il personale è stato davvero super, prezzo ottimo e ottima posizione per noi che eravamo in viaggio con tanto di spazioso appartamento, garage custodito e check in sorridente (cosa non sempre compresa nel prezzo!), per avere poi solo un’ora di strada da fare il giorno seguente e poterci dedicare alla scoperta di Dénia (che a differenza delle città più famose chissà quando mai più rivedremo).

Andare a Formentera in macchina con il cane

Dénia è la classica cittadina sul mare, con ristoranti e caffè, negozi, grandi spazi, grandi spiagge (accanto al porto c’è anche quella per cani!). Io l’ho trovata perfetta per un giorno, non è una località dove passerei più giorni, però è stato carino vederla. E soprattutto sapere che da lì a breve, in due ore, saremmo arrivati a Formentera, la nostra meta finale.

In tutto questo, 1500 km circa, Lana è stata bravissima. Nelle ore più calde evitavamo di muoverci a piedi, viaggiavamo in auto e lei riposava. Per lei è stato un tripudio di odori, a partire alla Provenza e poi per tutto il tempo ha messo in funzione il suo bel tatuo, pronta a scoprire tutto quello che poteva. Non si è mai lamentata, è sempre stata felice di salire e scendere dall’auto e di sgraffignare qualcosa dal nostro piatto. Avevamo un po’ di paura per il caldo, che in effetti c’è stato, ma siamo riusciti ad organizzarci al meglio con gli orari per farla patire il meno possibile.

Per quanto riguarda la nave, sulla barca da Dénia a Formentera non ci sono le cabine perché il viaggio è troppo corto. I cani vengono quindi messi in alcune gabbiette in una zona più alta della nave, che vanno riservate all’atto della prenotazione.

Chi prenota i posti vip (zona riservata della nave che ha sedili più spaziosi e reclinabili) ha la possibilità di sedersi fuori davanti alle gabbie dei cani e, qui lo dico e qui lo nego visto che ne avevo sentito parlare, ma non ne avevo la certezza che però ho poi verificato con i miei occhi) i cani vengono lasciati stare con i padroni, se buoni e silenziosi, capaci di non litigare con gli altri.

Andare a Formentera in macchina con il cane

Lana è stata buona in gabbia perché io non essendo sicura di questa informazione non avevo fatto questa scelta ma, anche se con il senno di poi averi preferito essere lì con lei piuttosto che stare due ore a pensare alle sue condizioni a me sconosciute (il personale è gentile e ti tiene informato, ma non è mai come vedere con i tuoi occhi come sta il tuo cane), non avrei potuto comunque lasciarla fuori dalla gabbia perché, cabinista com’è, avrebbe fatto un macello infernale, convinta di essere in un’aerea cani 😀

L’unica accortezza decisa con il veterinario è stata quella di somministrarle delle gelatine naturali calmanti, che la tenessero tranquilla durante il viaggio. Nessun sedativo, infatti è stata sveglia a guardare tutti i cani che aveva attorno (questo me l’ha raccontato una signora, proprietaria di un altro cane che si è offerta di guardarmela in mia assenza), ma almeno è stata serena.

Non vi dico la gioia quando mi ha rivisto. E quando io ho rivisto lei. Finalmente!

Finalmente Lana e finalmente Formentera!

E’ un’esperienza che rifarei? Assolutamente sì. Io adoro i viaggia tappe,e con il mio cane con noi questa volta è stato ancora tutto più speciale. Fermandoci a Barcellona avremmo fatto km in meno (circa 1000 in totale), e in teoria avremmo anche potuto fare una tappa sola, ma non avremmo mai provato la traversata con il cane (io l’avevo fatto da piccola, dormendo ovviamente in cabina), noi abbiamo preferito questa volta fare questo giro. La prossima volta vediamo!

Ps: al ritorno passiamo da Maiorca e arriviamo a Tolone, quindi più mare, meno auto!

INFORMAZIONI TECNICHE VIAGGIO

Come detto i km fatti sono stati circa 1500, si potevano scegliere diversi itinerari, noi abbiamo preferito questo, ma ovviamente Google Maps vi aiuterà a trovare il percorso migliore per voi. Passando dal Monginevro e non dalla Liguria, né dal Monte Bianco abbiamo sicuramente risparmiato pedaggio autostradale e costo tunnel (unico pedaggio pagato è stato fino a Torino (perché poi fino a Sault era strada normale con paesaggi meravigliosi) e poi in Francia, da Montpellier al confine con la Spagna. In Spagna oggi non si paga l’autostrada.

INFORMAZIONI TECNICHE PER IL CANE

Lana è stata accettata ovunque? Direi di sì, ho sempre domandato entrando nei negozi e nei ristoranti se ci fossero problemi con il cane e nessuno mi ha fatto storia, anzi, sempre tutti sorridenti contrariamente a quello che avevo letto in rete.

Ovviamente per scegliere l’hotel è stato necessario spuntare la casella “animali ammessi“, ma non è stato complicato. Ho pagato un piccolo sovrapprezzo (dai 5 ai 12 euro) e Lana ha dormito con noi (e con i peli che perde un Labrador, onestamente, il sovrapprezzo l’ho pagato serena :-D).

Per portare il cane in Spagna (e Francia) serve il passaporto. Si va alla alla Asl veterinaria con il libretto del cane e si fa il passaporto (pagando 5 euro). Unica vaccinazione richiesta l’antirabbica, da fare almeno 21 giorni prima della richiesta del passaporto.

Noi abbiamo fatto fare dal nostro veterinario anche un certificato di buona salute, perché in rete ne avevo lette di tutti i colori e non mi era chiaro se servisse o meno principalmente per la barca, ma nessuno ci ha chiesto nulla.

Se avete domande, sono qui!

Sere-mammadalprimosguardo

13 commenti su “Andare a Formentera in macchina con il cane

  1. Ciao! Grazie per questo fantastico pezzo, secondo te è fattibile con un camper grosso? Intendo anche barca e girare per formentera?

  2. Ciao, grazie per tutti i consigli. E come spiagge? I nostri cagnolotti possono accederci? (ovviamente con longhina)

    1. Ciao! Ad oggi i cani sono vietati in spiaggia, possono accedere prima delle 9 e dopo le 20. Però diciamo che sono ben tollerati, quindi se non vai a infilarti in spiagge troppo affollate dove c’è il “bagnino” e se il cane non disturba nessuno dice niente, alla fine è pieno di cani e Formentera è un isola hippie e selvaggia quindi non si capisce questa stupida regola

  3. salve ma dove avete alloggiato a formentera, perchè non riesco a trovare un hotel con cani ammessi

  4. Ciao Serena, grazie mille per il tuo meraviglioso reportage e per i consigli!!
    Ti chiedo un info, la vaccinazione antirabbica va riportata anche sul passaporto oppure basta sul libretto del cane?

    1. Ciao Andrea è riportata anche sul passaporto! Almeno, nel mio caso, visto che ho fatto il passaporto tre settimane dopo antirabbica, c’è scritta. Non so in caso di rinnovi, ma immagino sia uguale

  5. Ciao Serena, la tua esperienza mi ha fatto venire voglia di andare a Formentera con il mio Labrador. Mi chiedevo … ma nel viaggio in traghetto da Denia, viaggia in gabbie isolate dove è difficile poterlo vedere?

    1. Ciao Clara se prendi le poltrone vip da quello che ho capito puoi uscire sul terrazzino all’aperto che è proprio dove ci sono i cani. Quando l’abbiamo fatto noi c’erano persone lì sedute che avevano addirittura liberato il cane. Noi non lo sapevamo avevamo i posti dentro quindi non abbiamo visto Lana per due ore ma una delle signore che aveva liberato il cane ha controllato la nostra. È il personale se chiedi va a controllare per te

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