Ultima tappa del nostro tour in Alsazia, sulla strada verso casa, è stata Friburgo, in tedesco Freiburg (città libera), una vivace città situata ai piedi della Foresta Nera.
La celebre Friburgo in Brisgovia (Freiburg im Breisgau in tedesco), si chiama così per distinguerla dalla Friburgo Svizzera che in italiano viene tradotta con Friborgo.
Freiburg ha un’anima giovane e frizzante e multiculturale, si trova infatti nella parte meridionale del Baden-Wurttemberg, al confine con la Francia e con la Svizzera, tanto che in città è attivo il bilinguismo tedesco-francese.
Friburgo è nota in Germania con 4 appellativi: città gotica, città del sole, città del vino, città universitaria.
Gotica per via della sua bellissima, imponente ed elegante Cattedrale, molto simile per forme e decorazioni a quella di Strasburgo.
Città del sole perché, in rapporto alle altre città della Germania, ha generalmente più giornate di sole e del vino perché il suo clima temperato permette la coltivazione dell’uva e la produzione di ottimi vini bianchi.
E’ infine città universitaria per la presenza di una affermata ed antica università che richiama in città molti giovani da tutta Europa, italiani compresi. E io non faccio fatica a capire perchè.
Se potessi infatti aggiungere un appellativo a questa lista, la dichiarerei città felice. Questa l’impressione che ho avuto subito arrivando in città.
In primis per il primo sorriso della giornata ricevuto da un abitante del posto che voleva regalarmi il suo biglietto del parcheggio della macchina che era ancora valido e a lui non serviva più. Gesto che dopo due giorni di “musi lunghi alsaziani” (perchè l’Alsazia è bellissima ma le persone incontrate non altrettanto sorridenti), mi ha subito conquistata.
Poi per le tantissime famiglie numerose incontrate, dove spesso le mamme girano con 3 o più bambini al seguito senza ansia né stress o fatica, con un bambino nel marsupio e due per mano, ma la cosa incredibile è scoprire che la stessa cosa, con altrettanta tranquillità, la fanno i papà.
Papà che girano per il centro città, senza l’ausilio delle mogli, soli con 3 bambini al seguito, sorridendo.
Un’immagine che qui da noi è senza dubbio inusuale, se non quasi incredibile. E poi tutti che si spostano in bicicletta con i carretti dove sistemare i bambini che poi vengono spinti in città come passeggini.
Meravigliosi.
E tutti sorridenti, tutti tutti sorridenti.
Abbiamo lasciato la macchina poco fuori la zona centrale, vicino alla stazione dei treni, arrivando per puro caso in un parcheggio dove con 10 euro potevamo lasciarla 24 ore; non sapendo quanto sarebbe durata la nostra visita abbiamo preferito abbondare per non rischiare multe varie.
Da lì, semplicemente attraversando un ponte ci siamo ritrovati in centro, subito conquistati dall’energia che questa città emanava.
Devo dire che io ero piuttosto prevenuta, non amo la Germania, sono stata da ragazzina a Francoforte, non mi è piaciuta, ho studiato al liceo tedesco, l’ho odiato, insomma tutto mi allontanava dall’idea che qualcosa potesse conquistarmi.
E invece mi sono dovuta ricredere. E’ vero che la lingua è assolutamente incomprensibile, ma i tedeschi parlano perfettamente inglese, quindi riesci sempre a comunicare. A differenza invece dei loro (e nostri) vicini di casa, che si sa, sono talmente orgogliosi della loro lingua, che traducono tutto il traducibile e anche di più. Basti pensare che il pc, comprensibile da tutti, per i francesi è ordinateur, perché loro non vogliono contaminazioni. E non fanno nemmeno troppo sforzo a cercare di aiutarti ad essere compreso. Della serie “arrangiati”.
E dire che io mi sono laureata in letteratura francese, amavo la Francia, la loro storia e Lady Oscar. Bei tempi 😛
Ma torniamo a Friburgo, cosa vedere assolutamente:
-la cattedrale di Nostra Signora (alta 116 metri è uno degli edifici sacri più belli della Germania),
-la piazza della cattedrale che ospita ogni giorno, ad eccezione della domenica, le bancarelle del mercato settimanale (dove potrete trovare praticamente di tutto, dai prodotti dell’orto a chincaglierie, oggetti in legno e creazioni artigiane e assaggiare dei paninazzi speziati, simil hot dog, da togliere il fiato, in ogni senso),
-la torre medievale,
-i tipici “Bächle”, i piccoli canali che attraversano tutto il centro storico (uno dei più belli della Germania) scorrendo accanto ai marciapiedi; generalmente sono colmi d’acqua e vengono “decorati” con barchette colorate, biciclette, papere, stivali da pioggia, ponticelli e tanti altri elementi che li personalizzano.
Noi li abbiamo trovati senza acqua, non so se per via delle basse temperature o se perché in caso di pioggia vengono chiusi per evitare che l’acqua fuoriesca (la giornata era soleggiata quindi questa ipotesi non mi convince in questo caso), ho letto però che in estate i bambini ci giocano allegramente.
I primi canali furono costruiti nel XIII secolo con lo scopo di rifornire la città d’acqua ed anche per far fronte agli incendi, ma adesso vengono anche utilizzati da abitanti e visitatori della città per rinfrescarsi i piedi nei momenti di calura.
L’acqua che scorre è convogliata dal vicino fiume Dreisam e l’alimentazione dei canali è continua ed assicurata dalla pendenza della città: una parte della città è lievemente più in alto, quindi l’acqua scorre semplicemente grazie alla forza di gravità.
E se ci ci cade dentro? Difficile, perché se lo sai presti attenzione. Però se proprio dovesse accadere, sarebbe un segno del destino: narra infatti un vecchio detto locale che chiunque vi finisca dentro inavvertitamente, è destinato a sposare un nativo del posto.
E quindi a ritornare a Friburgo, una città che spero di vedere di nuovo, con più calma, prima o poi.
Sere-mammadalprimosguardo