Ieri sera Ludo è partita con Giacomo. È andata a Firenze per qualche giorno a trovare i nonni e ne approfitterà per fare il pieno di coccole e per godersi un po’ di più il suo papà, che ama tanto ma che spesso è via per lavoro.
Avevamo già fatto questo esperimento qualche settimana fa ed era andata benissimo, nonostante all’inizio fossi un po’ titubante.
Non perché io avessi dei dubbi sulle capacità di mio marito che può avere tutti i difetti di questo mondo, ma che sa gestire perfettamente le bambine e che non smetterò mai di dire è un bravissimo papà, ma perché credevo che Ludo senza di me, si sarebbe sentita un po’ persa.
Lo credevo io. Sbagliando.
Perché quando poi io e Lavinia l’avevamo raggiunta a Firenze, Ludovica non aveva fatto una piega nel rivedermi.
Ci era venuta incontro, aveva abbracciato la sorella come fa ogni giorno quando la vede tornare da scuola, poi mi aveva guardato, aveva sfoderato il migliore dei suoi sorrisi e mi aveva detto “ciao mamma” correndo dai nonni ad avvisare che Lavinia era arrivata.
Non mi era corsa incontro.
Non mi aveva stretto forte come fa quando vede arrivare il babbo dopo quattro giorni di separazione.
Non aveva pianto commossa.
Un po’ perché i bambini soprattutto i più piccoli hanno un senso del tempo che è differente dal nostro, non comprendono in pieno le ore e il tempo che passa, un po’ perché senza di me era stata bene e non c’era motivo di essere triste/esaltata/arrabbiata. E poi perché io per Ludovica ci sono sempre e lei lo sa bene.
Se mia figlia senza di me sta bene, non me ne faccio un cruccio. Anzi, ne sono felice.
Perché io non devo e non voglio essere indispensabile per lei. Voglio che sappia che io ci sarò sempre per lei, ma spero che sia in grado di cavarsela anche senza di me.
E il fatto che lei non abbia risentito della mia assenza per me è motivo di orgoglio, non di tristezza, perché significa che io e suo padre stiamo facendo bene. Nonostante la nostra vita in movimento, nonostante i nostri errori.
Ed è lo stesso messaggio che indirettamente arriva a Lavinia vedendo andare via sua sorella, o direttamente quando le permetto di andare dalla nonna a dormire, pur sapendo che io sono a un passo da lei.
Vorrei capissero che sono libere di provare, di scoprire, di conoscere, di allontanarsi, consapevoli che io sarò sempre a casa ad aspettarle.
Prima o poi prenderanno comunque il volo e tenerle cucite ai miei pantaloni non cambierà le cose. Cresceranno comunque, vivranno la loro vita lontano da me, comunque.
Ma se sapranno che io sarò sempre lì ad aspettarle, sono certa che torneranno.
Certo, è difficile lasciarli andare, soprattutto per noi mamme che ci lamentiamo delle nottate perse, ma che allo stesso tempo vorremmo non crescessero mai. Ma dobbiamo provarci. Per renderli autonomi, sereni e felici.
Ecco perché Ludo è ancora una volta partita con il suo papà. E perché io sono felice nel sapere che starà bene. E poi c’è sempre FaceTime, no?
Sere-Mammadalprimosguardo
Sai sere, io sono rientrata al lavoro dopo tre anni in cui cate è stata sempre con me. Poi oddio sempre, in realtà gia da ormai due anni viene la tata che ha preso confidenza con lei, con me e con le terapie. La mattina quindi stava con lei anche se io ero sempre lì.
Rientrando al lavoro ero convinta che lei non notasse tanta differenza e invece i primi giorni me l’ha fatta pagare. Non mi faceva nessuna festa, si mi salutava ma basta e cmq sembrava quasi arrabiata. Mentre ora che sono passati due mesi, mi cerca in continuazione, anche con la tata che adora. Quindi non lo so. Io sono come te, ho sempre cercato di lasciarli più indipendenti possibile. Ma con lei non riesco, io mi sforzo ma devo ammettere che è difficile
Tesoro però con Cate è diverso. Io pure sarei diversa. Credo che per quanto i nostri figli siano tutti uguali e NORMALI, è inevitabile avere reazioni diverse a seconda di chi abbiamo davanti. Cate deve sopportare cose e sopporta cose che non tutti sarebbero in grado di affrontare. Non con lo stesso sorriso. Quindi è anche normale che per altre cose più banali sia incazzata o lo faccia pagare a te. Non ti amerebbe quanto ti ama altrimenti. Perché questo è il suo modo di dirtelo❤️